Football Guagnano 2008, Sport / San Pancrazio Salentino
di Enrico Civino | 19 Ottobre 2014
Pomeriggio sereno, 25 gradi di temperatura, vento leggero, terreno di gioco perfetto. Partita che mancava al Guagnano da un trentennio, finalmente è tornato il derby delle grandi battaglie. IL PERSONAGGIO: Sono le storie del calcio a lieto fine, quelle che fatichi a immaginare a metà agosto, quando iniziano i primi allenamenti e il gruppo si divide fra punti fermi e potenziali emigranti. Ecco, Chirivì era in cima a quest’ultima lista. L’uomo con la valigia, c’era tutta una serie di motivi dietro a questa situazione. Il problema è che Angelo non ha tentato nessuno. E così è rimasto, nonostante gli ammiccamenti caduti nel vuoto. Personalità: a quel punto è scattata una sorta di missione recupero. In modo da farlo tornare il primo attore del centrocampo dell’anno scorso ed evitare di fargli trascorrere una stagione nella “terra di mezzo”. In altre parole: ritrovare un giocatore assolutamente in grado di essere decisivo. La risposta è arrivata nelle partite più importanti. Nelle prime tre giornate è stato fra i migliori, oggi pomeriggio ha continuato ad essere il “Pirlo” che il Guagnano ha imparato a conoscere. Angelo, con Colletta, ha sempre risposto presente, si riaffaccia davanti ai riflettori, e alla fine il mercato ha portato davvero una faccia (quasi) nuova. PRIMA FRAZIONE: 12’ grande azione sulla destra palla tra i piedi di Matteo Palazzo e tiro incrociato nell’angolo opposto; 25’ baraonda a seguito di un fallo da parte vegliese e, alla fine della quasi rissa, espulsione per Tommasi; 35’ brutto fallo di Commendatore ed espulsione diretta. SECONDA FRAZIONE: 13’ fallo in area vegliese e rigore trasformato da Mele; dal 38’ al 45’ cinque clamorosi contropiedi mancati per un soffio; 44’ espulso anche Protopapa. IL FILM: Il Guagnano ha sperperato spettacolo e si è difeso bene (Mele su tutti, migliore in campo) dimostrandosi molto solido. La terza vittoria in campionato è stata spettacolare e racconta la crescita di un gruppo rivoluzionato. In questi casi la continuità è un tesoro. Questa partita racconta invece i problemi del Veglie, che sono tanti, davanti e dietro: amnesie difensive, affanni in costruzione, attacco spuntato. Avvilente. Come avvilente, in genere, è stato lo spettacolo che ha offerto in questo derby. Il Guagnano: Lorenzo regala la sorpresa di Montefrancesco e Palazzo dall’inizio, facendo esordire ottimamente Matteo Persano. Un marcatore in più, oggi, che limita bene gli attacchi vegliesi sulla fascia, avendo due mediani bassi, Colletta e Chirivì, in faccia ai cinque centrocampisti biancazzurri. Leone esaspera la trappola invertendo gli esterni, in modo che l’arrembante Verri, resti estraniato dalla gara. Il match-point è arrivato all’alba, 12’, del derby. Veglie d’attesa: L’inizio di velluto gioca però un brutto scherzo al Veglie, che si rammollisce in tanto agio, sprofondando in poltrona ed il Guagnano fa del possesso palla la sua arma migliore. Colletta e Chirivì si incastrano davanti ai difensori e non si muovono più, facendo correre i tre ragazzini davanti (Resinato, Palazzo e Pastorelli). E’ valsa la pena avere i tre ragazzini in più, anche se la squadra sembrava più anarchica, ma in grado di galoppare e rialzare la squadra. Infatti Nestola, esiliato lassù, vive un triste primo tempo di attese. Senza il problema di scavalcare montagne a centrocampo, con una pianura in omaggio, specialmente dopo le espulsioni vegliesi, il Guagnano scivola facile verso Bollardi e prende in mano la partita. Colletta gioca con spirito da derby: guida lui e Chirivì gli da una grossa mano. Prezioso il movimento di Nestola. Se le occasioni da goal restano solo accennate è per il tocco in più ed i finalizzatori che non sgommano fino in fondo, insomma sbagliano sempre la rifinitura. Il pallone in rete ci va al 12’ e 58’, calciato da Palazzo e Mele su calcio di rigore. Il derby nel complesso non è stato cittadino. Non ci siamo portati a casa neppure un bel gesto tecnico da ruminare (forse l’azione goal di Matteo Palazzo), solo la sensazione di impoverimento generale della controparte. C’era una volta il ricco Veglie di PROMOZIONE. L’ARBITRO: VINCENZO MASSIMILIAN ALTOMARE, della Sezione di Barletta – Salto di qualità per Altomare al suo primo derby del nord salento. Un ragazzo incredibile per bravura e tempestività in tutti i suoi interventi, ha pizzicato benissimo il fallo del calcio di rigore e le tre espulsioni dei vendicatori (di che?) vegliesi che hanno cercato la rissa in ogni momento della gara con i ragazzi rossazzurri. I cartellini gialli potevano essere molti di più ai danni vegliesi, ma va bene così. Eccellente direzione di gara.
I tabellini della gara:
VEGLIE-GUAGNANO 0-2 (0-1)
VEGLIE: 1.Bollardi 7; 2.Verri 4, 3.Buttazzo 4, 4.Tommasi 3, 5.Pagano 4, 6.Montenegro 5; 7. Matino 5, 8.Commendatore 3, 9.Protopapa 3, 10.Caraccio 4 (61’ Manca 5, 74’ Palma s.v.), 11.Naccarato 3 (63’ Carrozzo 4). A disposizione: 12.Bianco, 13. Saponaro, 14 Palma, 16. Bisconti, 17.Delli Noci. Allenatore: Antonio Calò.
GUAGNANO: (4-2-3-1) 1.Miccoli 8; 2.Mele 9, 5.Ricciato 8, 6.Casaluci 7, 3. Montefrancesco 7 (54’ Simmini 7); 4.Chirivì 8, 8.Colletta 8 (74’ Persano 7); 7. Resinato 8, 9.Palazzo 8, 11.Pastorelli 7 (67’ De Santis 7); 10.Nestola 8. A disposizione: 12.Leccese, 15.Gigante, 16.Caputo, 18.Alfarano. Allenatore: Lorenzo Leone.
ARBITRO: Altomare 8.
RETI: 12’ Palazzo, 58’ Mele (rig.).
NOTE: Spettatori: 300 circa. Espulsi: Tommasi, Commendatore e Protopapa (Veglie). Ammoniti: Buttazzo, Tommasi, Pagano, Montenegro, Naccarato e Bisconti (Veglie), Mele e Montefrancesco (Guagnano). Angoli: 7 a 4 per il Guagnano. Recupero: pt. 1’ e st. 5’.
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