Football Guagnano 2008, Sport / Campi Salentina
di Enrico Civino | 02 Novembre 2014
Pomeriggio sereno, 15 gradi di temperatura, vento leggero, terreno di gioco sabbioso ma discreto. Sul terreno dello Stadio “Roberto Trevisi” si è festeggiato, prima dell’inizio della partita alle ore 14:00, l’evento storico del gemellaggio tra la Gioventù Campi con il Football Guagnano. Oggi, in occasione del derby tra le due squadre, alla presenza dei dirigenti ed i giocatori delle due Società, sono stati ricordati i valori alla base del gemellaggio tra i due sodalizi. Alla manifestazione hanno preso parte i ragazzini delle Scuole Calcio di Campi e Guagnano ed i Sindaci Egidio Zacheo e Fernando Leone con gli Amministratori di ambedue i Comuni. Hanno presenziato, a garanzia dell’evento, anche gli Amministratori della Provincia di Lecce e tutti si sono fatti portavoce di solidarietà verso la classe arbitrale e nei confronti dell’avversario sportivo. Il gemellaggio ha un grande obiettivo: la fratellanza fra Società e Tifoserie, che costruisce pace, in una settimana in cui non si sono viste belle cose sui campi dilettantistici. Il cammino da fare insieme nei prossimi anni sarà molto importante, è un cammino che continuerà e ci ritroveremo ogni anno ancora qui a festeggiare. Applaudiamo questo gemellaggio. Siamo sicuri che il nostro legame crescerà con l’aiuto di coloro che lo hanno costruito e con il coinvolgimento dei giovani di Campi e Guagnano. È bello lanciare un ponte tra diverse generazioni. Questo gemellaggio è un’opportunità per costruire lo sviluppo dello sport ma anche del territorio a livello culturale, economico e di amicizia. Si spera che questo sia l’indirizzo per tutte le Società. Il Guagnano si presenta, al “Roberto Trevisi” da solitario, con il suo portiere Miccoli imbattuto da 335 minuti, in vetta alla classifica del girone “ C “, nel terzo derby di PRIMA CATEGORIA con la Gioventù dopo i due pareggi per 1 a 1 nella stagione scorsa. I PERSONAGGI: MARCO RICCIATO e NICO MELE– Si chiama legge di Marco Ricciato, quant’è vero che il derby si chiama derby. Questa non è una statistica, questa è una certezza, una specie di influsso da talismano. Marco ha preferito , quattro anni fa, lasciare il posto di titolare in ECCELLENZA per fare la trafila con il “suo” Guagnano sino ad oggi. Dalla TERZA alla PRIMA CATEGORIA. Così magari si fanno cose che non si azzardavano da un pò. Perché poi la verità è facile, anche da ammettere in un pomeriggio così: quattro anni e Ricciato è stato sempre il capitano di questa squadra. O meglio, fino ad un certo punto era stato solo Marco: sicuro, occhi di ghiaccio con cui è abituato a guardare avversari e pericoli in area. Un muro senza alcuna crepa, quella di oggi è stata la sesta partita di campionato giocata su sei finora disputate ad alto livello. Cinque vittorie ed un pari, a proposito di statistiche. Sei partite con la difesa a quattro, e Marco lì in mezzo si trova bene quando c’è da difendere, e si trova bene anche in mezzo all’area avversaria quando c’è da saltare di testa su un corner. E poi è presto per parlare di primo posto o altro, non crediamo che a ottobre lo faccia nessuna squadra, ma già adesso possiamo dire che ciò che vogliamo è essere ancora lì, alla fine del campionato, in corsa per litigare per qualcosa. Stasera, a parte il risultato, volevamo dimostrare di poter fare una grande partita. Avevamo fiducia, e anche se sinceramente nel primo tempo si è sofferto, non abbiamo mai smesso di pensare positivo. E’ MELE l’altro protagonista, già al suo secondo anno con il Guagnano: Ah, quei sorrisetti ironici…Non mancarono davvero quando Mario Leo si assicurò Nico Mele. Si diceva: è sopravvalutato, il solito affare del Guagnano. Era l’estate del 2013, l’alba dell’era Cosma, di cui Mele era pupillo. Nico è oggi uno dei pilastri portanti con mister Leone. Professionale, serissimo, “spacca balle” in campo con compagni e arbitri, ma generoso, generosissimo, e simpatico nella vita di tutti i giorni, a palla ferma. Oggi, probabilmente, Nico e il miglior esterno destro in circolazione, o comunque se la gioca con pochi altri. Bravo a quattro, meglio ancora nel 3-5-2, dove si esalta in entrambe le fasi. Già, perchè 2 goal, in questa stagione, non sono pochi per chi deve pensare soprattutto a portare acqua, a difendere e al massimo a guadagnare il fondo per assistere poi punte e centrocampisti che attaccano l’area avversaria. Merito del sistema di Leone. A quattro è più facile per lui attaccare, soprattutto in una squadra con questa mentalità offensiva. PRIMA FRAZIONE: da annotare due grosse occasioni svanite del Guagnano e a metà tempo una situazione ingarbugliata, sotto porta, salvata da Mummolo. SECONDA FRAZIONE: 20’ espulsione di Calabrese per essersi urtato con l’arbitro; 30’ Palazzo viene messo giù in area da Rizzo: espulsione per chiara occasione goal e rigore per il Guagnano trasformato, dopo l’espulsione di Scazzi per proteste prolungate, da Colletta con un tiro sotto l’incrocio alla sinistra di Mummolo; 44’ bellissimo contropiede con Colletta che si presenta solo davanti al portiere, incolpevole, e raddoppio per il Guagnano; c’è tempo per l’espulsione di Maci, proteste, ed il terzo goal del Guagnano, 49’, dopo un’azione travolgente di Resinato sulla destra con palla a Nestola che, sotto porta, realizza il suo goal. LA PARTITA: Il derby ha confermato che Leone è più avanti nella costruzione del futuro, l’identità tattica del Guagnano è già formata e senza incertezze. Tra tutte le opzioni studiate nella monacale clausura del “Carmen Longo”, alla fine Lorenzo ha scelto il modulo 4-2-3-1 uno dei più arditi: con la punta Nestola e i tre ragazzini dietro, oggi mancava all’appello, in panchina, Pastorelli. Circumnavigato il globo tattico, Leone torna al punto di partenza, a quel modulo che meditava in estate. Nestola fa la prima punta, Palazzo il centrale nel tridente di sostegno; Resinato e, oggi, Scalinci, che amano prendere velocità, attaccano molto alti in fase di possesso ed hanno i tempi e l’applicazione per compattare il 4-4-2 quando la squadra si difende. Mele e Simmini scivolano regolarmente alle spalle di Resinato e Pastorelli pronti a difendere le rispettive fasce. Senza strafare, ma con il suo ordine di gioco, in cui ognuno pesta le zolle che preferisce, il Guagnano prende in mano il match. Leone ha predicato rabbia e concentrazione per tutta la settimana, per continuare ad inseguire sogni di alta classifica. Invece il Guagnano si è trovato di fronte un gattino bagnato, incapace per lunghissimi tratti di creare il benché minimo problema. Al “R.Trevisi” la Gioventù si è solo rintanata nella gabbia con la vana speranza di proteggerla. Invece si è beccata tre sberle, esito annunciato fin dall’inizio di questa partita. Esito che non fa una piega. Minimo sforzo: Adesso il Guagnano guarda il resto della truppa dall’alto in basso. Poi sarà tempo di altre sfide. E Leone ci arriva come voleva. Con una squadra ricaricata di punti, morale e salute. Ha raggiunto l’obiettivo col minimo sforzo: senza spolmonarsi, ma purtroppo con i gialli per i diffidati Colletta e Ricciato. La Gioventù avrà deluso, ma i rossazzurri hanno giocato una gara, diremmo, essenziale. Non spettacolare, ma da padrona del campo. Senza frenesia e ritmi da vertigine, ma con la calma del più forte. Il Guagnano sta diventando ancora più saggio. Adesso i punti che deve fare li fa. E se poi ci sarà qualche capitombolo, pazienza. Possesso palla totale, bei ghirigori, scambi infiniti ma appena un paio di tiri verso D’Anna nel primo tempo. Il Campi se ne stava nella famosa cuccia e, anche se non metteva mai fuori il muso dal suo centrocampo, rischiava pochissimo. Ma il Campi non è il Minervino, appunto. E senza ripartenze pericolose, il Guagnano poteva tessere la ragnatela e cercare l’affondo che prima o poi sarebbe arrivato. Una volta alzato il ritmo, ecco le occasioni. Tre goal in questo stadio, tutto a fare da apriscatole a partite bloccate. Chapeau. Curioso, due soli tiri in porta del Campi, poi tanto Guagnano, soltanto Guagnano. Sono saliti in cattedra Chirivì e l’immenso Colletta, ed il Guagnano ha blindato la partita. Nestola, fin lì poco servito, imbeccato da Resinato ha firmato il 3 a 0 e tutti a casa. Fin troppo facile, direte. Ma è la forza del Guagnano che rende le cose facili. L’ARBITRO: FRANCESCO NASCA, della Sezione di BARI – Direzione impeccabile in una giornata di fuoco altro che fair play. Insomma, un pomeriggio da brividi: quattro giocatori del Campi e l’allenatore espulsi e diversi ammoniti. Dopo le belle parole incassate ad inizio gara, giocatori, dirigenti e tifosi locali si sono scatenati con i loro comportamenti irascibili. Il direttore di gara è rimasto tranquillo ed imperturbabile gestendo benissimo tutte le situazioni e le molte contestazioni della sfida, tranne che per l’espulsione di Calabrese. Direzione, secondo noi, impeccabile per puntualità e decisione.
I tabellini della gara:
GIOVENTU’ CAMPI-GUAGNANO 0 – 3
GIOVENTU’: (4-4-2) 1.Mummolo 7; 2.D’Anna 6, 5.Rizzo 5, 6.Scazzi 5, 3.Calabrese 5; 7.Sforza7, 4.Scardia 7 (78’ 13.Castrignanò sv), 8.De Ventura 6 (85’ 15.De Marco sv), 10.De Luca 5 (58’ 14.Grasso 6); 9.Freuli 5, 11.Maci 5. A disp.: 12.Dell’Anna, 16.Coppola, 17.Marra, 18.Lupo. Allenatore: Gianni Mugo.
GUAGNANO: (4-2-3-1) 1.Miccoli 7; 2.Mele 7 (46’ 14.Leardi 7), 5.Ricciato 8, 6.Casaluci 8, 3.Simmini 8; 4.Chirivì 6 (77’ 17.Alfarano sv), 8.Colletta 8; 7.Resinato 8, 9.Palazzo 7, 11.Scalinci 5 (59’ 18.De Santis 7; 10.Nestola 8. A disp.: 12.Invidia, 3.Montefrancesco, 15.Pastorelli, 16.Persano. Allenatore: Lorenzo Leone.
ARBITRO: Nasca 8.
RETI: 75’ e 89’ Colletta, 90’+4’ Nestola (G).
NOTE: Spettatori: 350 circa. Espulsi: Calabrese, Rizzo, Scazzi e Maci (G.Campi). Ammoniti: Ricciato e Colletta (Guagnano), Scardia, Scazzi e De Luca (G.Campi). Angoli: 7 a 4 per il Guagnano. Recupero: pt. 2’ e st. 5’.
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