Football Guagnano 2008, Sport / Porto Cesareo
di Enrico Civino | 30 Novembre 2014
Pomeriggio di sole, 20 gradi di temperatura, vento moderato, terreno di gioco buono. Il Guagnano arriva sullo Ionio da solitario primo della classe, ma con la squadra rabberciata per le assenze, a vario titolo, di Miccoli, Savoia, Ricciato, De Santis e Simmini. Il Porto Cesareo ricomincia da 8, i punti in classifica, dopo l’esonero di mister Salvatore Margagliotti, e prova a districarsi dalle zone basse della classifica doapo il bel campionato della stagione scorsa. Il suo ruolo dovrebbe essere ai limiti della zona PLAY-OFF. Esordio di Calabrese, ex Mesagne, sulla panchina biancazzurra in uno stadio affollato di tifosi in buona parte guagnanesi. PRIMA FRAZIONE: 15’ Palazzo viene atterrato in area, calcio di rigore sacrosanto battuto molto bene da Mele per l’1 a 0 per il Guagnano; 32’ calcio di punizione dalla destra, battuto e realizzato da Volturno con la complicità dell’estremo difensore guagnanese. SECONDA FRAZIONE: 15’ goal vittoria di Nestola in un contropiede bene organizzato; un paio di parate di Invidia e poi nulla più. LA PARTITA: Il Guagnano si è confermato al primo posto lasciandosi alle spalle il trio di squadre pronosticate per la vittoria finale. Può sognare in grande con un paio di innesti importanti a dicembre e dando continuità al processo di crescita evidenziato in queste prime 10 giornate. Su un campo dove il Copertino aveva vinto soffrendo, i rossazzurri hanno conquistato i tre punti grazie a una prova sontuosa nel primo tempo e attenta nella ripresa. Non è arrivata una goleada come a Campi (0 a 3), ma la maturità e l’attenzione mostrate dai suoi uomini hanno soddisfatto Lorenzo Leone. Resta da stabilire quanto un Porto irriconoscibile rispetto alle scorse stagioni abbia favorito il compito dei rossazzurri, capaci fin dall’inizio di fare tutto quello che dovevano per mettere in crisi l’avversario. Il Guagnano ha pressato alta e si è sforzato di tenere la squadra compatta grazie a una linea difensiva più alta rispetto a domenica scorsa con il Matino (autore di 2 goal). Chiaro l’obiettivo dell’esordiente tecnico che non voleva lasciare spazi ai locali e al tempo stesso puntava a proteggere un pacchetto arretrato rimasto imbattuto l’ultima volta 28 giorni fa, il 2 novembre sul campo della Gioventù Campi. Al “Giovanni Paolo II°”, grazie a un paio di parate di Invidia, ma soprattutto all’attenzione messa dalla linea a quattro con il sostegno dei centrocampisti Chirivì e Colletta, il Guagnano ha evitato di essere rimontata, non è mai successo nelle gare lontano dal “Carmen Longo”, ed ha concesso poco ai padroni di casa che nel primo tempo sono stati capaci di concludere una sola volta in occasione del calcio di punizione di Volturno per il provvisorio pareggio, peraltro grazie anche alla collaborazione del portiere Invidia. In copertina, ancora una volta, è finito Antongiulio Nestola, autore dell’ottavo goal stagionale e di una prestazione tutta sostanza fatta di classe, scatti, ma anche di sacrificio sulle palle inattive nella propria area. Il vegliese è il top player di un Guagnano in cui, grazie all’organizzazione data da Leone, a rotazione brillano anche gli altri: Colletta in mezzo al campo è stato sontuoso chiamando il pressing alto e spesso recuperando palla nella metà campo avversaria, gli esterni Mele e Montefrancesco hanno spinto con continuità e, con la collaborazione di Caputo e Casaluci non hanno fatto sentire le assenze. Sopra le righe la prestazione di Palazzo e Resinato in un match in cui si sono messi a disposizione del collettivo senza far comunque mancare puntuali inserimenti. Di fronte ad un Guagnano che ha preso quota non ha appena ha aumentato la velocità del suo giro palla, il Porto è rimasto spiazzato, imbambolato e stordito. La coppia Martina/Margagliotti non ha creato pericoli ed il resto della squadra, incapace di pressare in maniera efficace, si è sciolto davanti ad errori difensivi banali come quello della coppia difensiva centrale, che ha permesso a Nestola di firmare il 2 a 1 definitivo. Dopo una prima frazione nella quale ha avuto un leggero predominio e possesso palla, nella ripresa il Guagnano ha arretrato il baricentro per difendersi con ancora maggiore attenzione e sfruttare le ripartenze di Resinato e Palazzo e da una di queste è nato il goal vittoria di Nestola. Lorenzo Leone ha fatto una scelta (giocare con la difesa più alta del solito) che poteva esporlo a un grosso rischio ed è stato ripagato dalla prestazione della sua squadra. L’intuizione del tecnico ha dato un indirizzo preciso al match almeno quanto le giocate di Nestola, i recuperi di Colletta o le incursioni degli esterni: è stato un segnale chiaro per il gruppo, un invito ad osare, proprio quello che i rossazzurri avevano bisogno di sentirsi dire per continuare a vincere in trasferta. Lontano dal “Carmen Longo” il Guagnano non è stato mai rimontato ed ha lasciato per strada punti solo a Cavallino (1 a 1 con la Pro Patria) che gli avrebbero fatto tremendamente comodo. Per una squadra giovane e rivoluzionata (tatticamente) sarebbero potuti essere punti pesanti dal punto di vista psicologico. Leone ha così scelto la terapia d’urto, ha provato a dare la scossa e ha chiesto ai suoi di portare il pressing alto, di alzare la difesa anche a costo di lasciarsi parecchi metri alle spalle. L’allenatore guagnanese ha capito che solo costringendo il Porto a lanciare, a non sviluppare il suo calcio, avrebbe potuto tenere il pallino del gioco in un match in cui le due formazioni si sono affrontate a specchio. Date un’occhiata alle zolle di campo più calpestate dai componenti della mediana rossazzurra: sono quasi tutte nella metà campo avversaria (soprattutto nel primo tempo). E fate caso a come Casaluci ha interpretato, anche per alzare la squadra, il ruolo di marcatore centrale: spesso avanzando palla al piede. Azzardare qualcosa è più facile quando si ha un Nestola eccezionale nella fase di pressing, quando Colletta gioca come quest’anno e quando Chirivì è continuo in entrambe le fasi, ma scegliere di rischiare contro Margagliotti e Martina poteva essere pericoloso. Leone lo ha fatto ed è stato premiato. Il Porto ha creato qualche pericolo in più (un paio di buone parate di Invidia), ma i biancazzurri non hanno mai dato veramente l’impressione di poter rientrare in partita. Sono stati così i rossazzurri a mettere il punto esclamativo sulla loro prova controllando la partita ed il risultato. Una vittoria che ha strappato un sorriso a Mario Leo, Presidente del Guagnano, accomodato in panchina e con un sogno in testa. L’ARBITRO: ANTONIO CONTE, Sezione AIA/CRA di TARANTO – Conte ok, arbitraggio tosto il suo. Per il resto, solo sbavature veniali su qualche fuorigioco visto e qualche altro sfuggitogli. Cartellini mostrati con cognizione di causa, qualche parapiglia controllato bene. Ottima direzione.
I tabellini della gara:
P.CESAREO – GUAGNANO 1–2 (1-1)
P.CESAREO: 1 Petrelli 4; 2 Zollino 6, 5 Pendinelli 5, 6 Fanizza 5, 3 Simone 6 (Spedicato 6); 8 Colapietro 6, 4 Schirinzi 5, 10 Volturno 7 (Sacco 5), 11 Iaconisi 6 (Valente 5); 7 Martina 5; 9 Margagliotti 5. Allenatore: Calabrese.
GUAGNANO: 1 Invidia 6; 2 Mele 7, 5 Caputo 7, 6 Casaluci 7, 3 Montefrancesco 7; 4 Chirivì 7, 8 Colletta 7; 7 Resinato 7, 9 Palazzo 8 (18 Alfarano sv), 11 Scalinci 6 (16 Pastorelli 7); 10 Nestola 8 (14 Rizzo sv). A disp.: 12 Miccoli, 13 Leardi, 15 Ricciato, 17 Tosisi. Allenatore: Leone.
ARBITRO: Conte 7.
RETI: 15’ Mele (rig), 32’ Volturno, 60’ Nestola.
NOTE: Spettatori: 300 circa. Ammoniti: Invidia e Montefrancesco (Guagnano), Martina, Margagliotti, Schirinzi e Fanizza (P.Cesareo). Angoli: 7 a 3 per il Porto Cesareo. Recupero: pt. 2’ e st. 6’.
11 Febbraio 2014
12 Febbraio 2016
24 Gennaio 2016
28 Novembre 2017
26 Gennaio 2018
2 mesi ago
26 Gennaio 2018
Tutti i cittadini italiani portano in dichiarazione fiscale...26 Gennaio 2018
Nel calcolo dell’Indicatore Situazione Economica...26 Gennaio 2018
La formula di ospitalità del bed and breakfast (B&B)...26 Gennaio 2018
L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno...