di Redazione | 16 Aprile 2015
Multe alle auto dei dipendenti, quasi a voler tagliare la testa al toro. È accaduto oggi nel vasto parcheggio dell’azienda Comdata di Lecce, da tempo teatro di furti e danneggiamenti ai danni dei lavoratori e su cui ieri era intervenuto il consigliere regionale PD Antonio Buccoliero facendo pervenire al prefetto di Lecce una lettera in cui chiede l’attuazione di interventi di messa in sicurezza dell’area, a tutela degli oltre 1300 dipendenti (molti dei quali di Guagnano, Salice Salentino e Veglie) del grosso call center salentino.
«A meno di ventiquattro ore dal mio intervento, in cui chiedevo, a nome dei lavoratori Comdata e dei centri commerciali di via De Mura (City Moda, Famila e G di Giochi), maggiori controlli nell’area riservata al parcheggio dei veicoli, in cui si consumano, con insolita frequenza, furti d’auto, rapine e danneggiamenti, le istituzioni rispondono con una raffica di multe a danno delle auto dei lavoratori. Per la serie: oltre al danno, anche la beffa», dice il consigliere.«È una situazione paradossale – prosegue infuriato – perché a fronte di una civile e pacifica richiesta di aiuto da parte dei cittadini, di cui mi sono fatto portavoce, la Polizia Municipale risponde elevando una raffica di multe e punendo, dunque, le vittime. Sono, da sempre, un uomo delle istituzioni, ma nella mia attività professionale ho sempre puntato alla prevenzione piuttosto che alla repressione, perché la prima indica uno Stato attento e solerte, la seconda rappresenta una sconfitta per tutti, istituzioni in primis. In alcuni casi, poi, trovo che la repressione, oltre che uno strumento punitivo, rappresenti anche una scorciatoia per rimpinguare le casse pubbliche. Non a caso, Lecce è tra le prime città per numero di contravvenzioni. Una sconfitta per tutti, cittadini ed istituzioni. Quanto accaduto in queste ore è molto triste e sarà mio impegno andare fino in fondo a questa vicenda, facendo sì che questi lavoratori non siano due volte vittime. Una cosa è certa – conclude – certe azioni squalificano e mortificano un’intera città». Vero è che le auto vengono spesso parcheggiate erroneamente lungo l’area, a causa dello spazio divenuto ormai limitato rispetto all’elevato numero di dipendenti, i quali, per non far tardi a lavoro, sono spesso costretti a lasciare le proprie auto in soste non proprio ottimali ma pur sempre dettate dalla necessità di giungere per tempo sul posto di lavoro.
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