di Emanuela De Blasi | 24 Dicembre 2015
Presentato il ricorso contro la legge elettorale nazionale anche presso il Tribunale di Lecce dopo quello di Bari e l’associazione Primavera Salicese sottoscrive.
Diversi nomi autorevoli tra i ricorrenti.
Non solo docenti universitari e docenti di diritto costituzionale presso le Università di Bari e Lecce come il prof. Alessandro Torre, la prof.ssa Marina Specchia Calamo, la prof.ssa Monica McBritton ma anche l’ex governatore Nichi Vendola, i parlamentari del M5S Giuseppe D’Ambrosio e Barbara Lezzi, il sindaco di Melendugno Marco Potì, il sindaco di Modugno, ex parlamentare ed ex magistrato, Nicola Magrone, alcuni ex parlamentari salentini come la Sen. Maria Rosaria Manieri, l’On.le Damiano Potì nonchè altri cittadini-elettori.
A questi nomi illustri si è associata, a livello locale, anche l’associazione politico culturale Primavera Salicese che ha voluto sottoscrivere il ricorso a cura del presidente Amedeo Rosato e del Consigliere comunale Mimino Leuzzi.
Dice Rosato: «La nostra associazione è sempre in prima linea quando si tratta di schierarsi dalla parte di battaglie giuste. Lo abbiamo fatto con la questione “Quote rosa” e ora siamo pronti a fare nostra anche questa sfida».
Aggiunge il consigliere di opposizione Mimino Leuzzi, «già con il Porcellum, dichiarato incostituzionale, non accettavo l’idea di un Parlamento composto da nominati. Con questa legge elettorale, ai nominati si aggiungerebbe la circostanza secondo cui un partito di minoranza avrebbe la maggioranza in Parlamento. Ciò è inaccettabile».
Il Collegio difensivo, coordinato, per la Puglia, dall’Avv. Marco Ligori, annovera per il Tribunale di Lecce l’Avv. Enrico Colazzo del foro di Lecce ed il Prof. Avv. Felice Carlo Besostri.
Il Collegio difensivo presso il Tribunale di Bari è formato, oltre che dai suddetti legali, anche dal prof. Avv. Nicola Colaianni, docente di Diritto Ecclesiastico presso l’Università di Bari ed il prof. Avv. Luigi Volpe.
Conclude l’Avv. Ligori, coordinatore del pool di difensori: «I ricorsi anti Italicum sono stati depositati in tutti i Tribunali sedi di distretto di Corte d’Appello d’Italia. E’ un fatto storico mai accaduto prima. La legge elettorale varata da pochi mesi è, al pari di quella precedente, incostituzionale. Gli elettori italiani non potranno esercitare il proprio diritto di voto secondo le modalità previste dalla Costituzione in modo uguale, libero e diretto come sancito dalla famosa sentenza della Corte Costituzionale nr. 1/2014. Il ricorso tende ad impedire che con una legge illegittima costituzionalmente si consenta che una minoranza, anche di entità minima, uscita vincente nel turno di ballottaggio, sia poi posta in grado, con l’attribuzione ad essa di 340 deputati, di controllare da sola il procedimento legislativo e finanche di modificare dasola la Costituzione e di eleggere gli organi di garanzia, dal presidente della Repubblica ai giudici della Corte costituzionale. Nemmeno durante il fascismo si è giunti a tanto».
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