di Francesca Gravili | 27 Dicembre 2015
RECENSIONE | Corre all’impazzata, Assaf, corre senza mai fermarsi, nonostante i pensieri rincorrano lui, che invece vorrebbe cancellarli e sbarazzarsene per sempre.
Corre con Dinka, una cagnetta che aveva perso il suo padrone ed era finita, così, col ritrovarsi nel luogo in cui lavora il ragazzo.
Il datore di lavoro di Assaf gli chiede di riportare Dinka da Tamar che, oltre ad essere la sua padroncina, è una ragazza solitaria e ribelle, fuggita da casa per salvare il fratello tossicodipendente.
Da qui in poi le vite di Assaf e Tamar si intrecceranno, si mescoleranno fino a raggiungersi e a salvarsi, correndo insieme, verso quella felicità tanto attesa.
Un romanzo, questo, che racconta la vita di due adolescenti che lottano contro le avversità della vita, che il più delle volte non guarda in faccia nessuno, né che tu sia un bambino, un adolescente o un adulto.
Un romanzo che scava nel profondo, che mette in moto sentimenti che tendiamo a nascondere per paura di soffrire, ma che inevitabilmente vengono a scoprire la nostra anima e il nostro cuore.
David Grossman, autore di ‘Qualcuno con cui correre’, è uno dei più grandi narratori contemporanei, che riesce a coinvolgere i suoi lettori attraverso la raffinatezza nella costruzione di ogni singola espressione e che personalmente riesce a farmi rimanere sempre senza fiato.
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