di Francesca Gravili | 30 Novembre 2016
RECENSIONE | Non sempre i libri ci colpiscono alla prima riga, tanto che spesso li richiudiamo e li lasciamo ricoprirsi di polvere.
Non sempre ce ne innamoriamo subito, un po’ come è successo a me con il libro della Gamberale, Arrivano i pagliacci.
Ma il bello arriva quando poi ti prende e le pagine risultano leggere, tanto da essere lette velocemente.
I fatti di questa storia vengono raccontati a ritroso dalla protagonista, Allegra Lunare, della sua famiglia, del fratello con la sindrome di down, dell’amore magico fra Matilde e Adriana e dell’incontro strepitoso con Zuellen, quella che diventerà la sua migliore amica, la sua miglior confidente, il suo punto di riferimento.
Nel momento in cui scrive, Allegra sta tenendo un diario che lascerà in quella casa, ai nuovi proprietari.
Non si sa perché dovrà abbandonare l’appartamento, ma decide di scrivere un diario per i signori Godalla ai quali racconta ogni storia che è passata da quella casa, ogni dettaglio che si trova, come ad esempio la foto in salotto dentro la cornice di plastica verde sul tavolino che fa angolo, come racconta lei, o il tappeto con gli elefanti o, ancora, come il vassoio con le decorazioni portoghesi bianche e blu.
La storia si ribalta quando il padre di lei decide di lasciare la moglie e si risposa.
La narrazione prende una nota più avvincente, ma rimane sempre un po’ prevedibile.
Questa è l’unica nota negativa, a parer mio, del romanzo.
Ma consiglio di leggere il libro fino alla fine perché, oltre a rimanere increduli su ciò che capiterà, la Gamberale utilizza una scrittura semplice e divertente.
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