di Daniela Chirizzi | 09 Maggio 2017
Dopo numerosi rinvii da parte del Ministero della Salute, a causa della mancanza dell’assistenza essenziale, il piano regionale sanitario che prevede la chiusura degli ospedali di Mesagne, Fasano e San Pietro Vernotico (il “Ninetto Melli”) è stato approvato. Quest’ultimo è divenuto un brillante e professionale polo assistenziale del nord Salento dopo la chiusura dell’ospedale di Campi Salentina.
In difesa del presidio ospedaliero di San Pietro Vernotico è intervenuto il sindaco di Squinzano, Mino Miccoli, che, sabato scorso, ha dato mandato all’ufficio legale del suo comune con una delibera di Giunta per manifestare l’opposizione alla chiusura dell’ospedale e alla sua trasformazione in presidio territoriale di assistenza.
Il suo intervento non si è limitato solo a questo ma è sceso in piazza insieme al sindaco di Torchiarolo Nicola Serinelli accanto ai manifestanti contro gli organi istituzionali di San Pietro Vernotico.
La notizia ha assunto particolare rilevanza il 5 aprile, quando, durante il consiglio comunale monotematico, il sindaco di San Pietro Vernotico Maurizio Renna ha dichiarato dinanzi alla Giunta, al presidente della commissione regionale della sanità Pino Romano e al direttore generale della ASL Giuseppe Pasqualone, che le decisioni in merito al piano erano state già sottoscritte senza consultare i membri del Consiglio.
Spinto da questo evento, il consigliere di minoranza ed ex-sindaco Pasquale Rizzo ha presentato ricorso al TAR nel quale si contesta un’autonomia illegittima del gruppo di maggioranza.
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