di Francesca Gravili | 23 Giugno 2017
In questa nuova storia il tema dominante è sempre lui, l’amore che entra d’impeto nella vita dei protagonisti, Irene e Nicola senza che entrambi lo desiderino per davvero.
Irene non ama più suo marito e lo lascia; non vuole combattere per un sentimento che si è spento e che non ritornerà più ad essere quello di una volta.
Nicola rimane vedovo, ma scopre tristemente e sorprendentemente che il ricordo di lei non lo abbatte.
Hanno in comune il bistrot dove ogni giorno si concedono un po’ di solitudine e amano inconsapevolmente rifugiarsi allo stesso tavolo, dove a tenerli compagnia c’è una caricatura di Buster Keaton,
Non stanno cercando l’amore che hanno perduto, non lo rincorrono, non lo aspettano, ma un giorno, in quel bistrot si riconoscono, guardandosi da lontano e scegliendosi.
La voce narrante in tutto il romanzo è quella di Diego De Silva, una scoperta per me sotto tanti aspetti, primo fra tutti la bellezza della sua penna e della semplicità mista a struggimento per quel sentimento che tutti attendiamo arrivi, anche così per caso come ai nostri Irene e Nicola.
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