di Pierluigi Pinto | 08 Novembre 2017
Non è facile parlare di calcio in una serata come è stata quella di ieri sera, in un Via Del Mare ferito, da un lutto terribile, con quella Curva Nord, orfana di un figlio, o meglio come l’hanno definito gli ultrà, di un fratello.
Quel fratello, Vincenzo, unito da una passione immensa, quella per il suo Lecce, per quel giallorosso, che ti fa sentire orgoglioso quando lo vedi in campo, quando ti rappresenta, in ogni parte d’Italia, ovunque giochi, e che anche quando non ci sei, lui ti porta in alto, ti fa partecipe di un sogno, di una passione, di un amore si, calcistico, ma di un amore che a volte ti fa sentire un gigante in questo mondo cullato da valori a volte assurdi, ma che anche in questa piccole cose, a volte ti sormonta, ti ammalia.
Ecco questo era il buon Vincenzo, un Ultrà ammaliato dal Lecce, quello stesso mondo ultrà così tanto bistrattato e criticato, ma che davanti ad una perdita così grande, dimostra tutto il suo essere vero, fatto da ragazzi con un’anima, con il loro ideale, a volte discutibile, ma sempre fieri di far parte del loro mondo e della loro ideologia. E se ieri sera, molte persone esterne a questa realtà, si sono meravigliate del loro atteggiamento, del loro fare partecipe al funerale, con canti, slogan, fumogeni, allora io li invito, prima di additarli solo ed esclusivamente per quello che in negativo per la gente fanno, li invito a conoscerli meglio, uno ad uno, anche loro sono figli di questa terra salentina, uniti da una passione travolgente per il loro e nostro Lecce.
Una passione che anche ieri non è mancata, proprio il Lecce, spinto dai cori per il nostro sfortunato concittadino, ha battuto la Casertana, con Di Piazza e Riccardi, mantenendo la testa della classifica di serie C.
Un Lecce che conferma i limiti delle ultime settimane, meno brillante ma che alla fine concretizza e vince le gare, e allora può finalmente il vento essere cambiato davvero per il Lecce? Lo speriamo, lo speriamo davvero, perchè questa categoria inizia a diventare davvero troppo piccola, troppo stretta per questa squadra, per questa gente, e se da ieri abbiamo in cielo una nuova stella, Vincenzo, allora il Lecce ha l’obbligo di seguire quella scia di luce giallorossa, che porta direttamente in Serie B.
Il tabellino della partita
LECCE (4-3-1-2): Perucchini; Lepore (86′ Dubickas), Cosenza, Riccardi, Di Matteo; Costa Ferreira (60′ Armellino), Arrigoni, Mancosu; Pacilli (79′ Ciancio); Di Piazza, Caturano (60′ Torromino). A disp: Chironi, Vicino, Valeri, Megelaitis, Marino, Drudi, Lezzi, Tsonev, Gambardella. Allenatore: Liverani.
CASERTANA (3-5-2): Cardelli; Rainone, Polak, Lorenzini (70′ Tiripicchio); Galli, De Marco, Rajcic (70′ Colli), Carriero (88′ Cigliano), Ferrara (46′ D’Anna); Turchetta, Marotta (84′ Forte). A disp: Avella, Finizio, Santoro, Minale. Allenatore: D’Angelo.
RETI: 53′ Di Piazza (L), 82′ Galli (C), 87′ Riccardi (L)
ARBITRO: Viotti di Tivoli (Macaddino di Pesaro, Vitaloni di Ancona).
NOTE: Serata piovigginosa e ventosa, temperatura 12°, terreno di gioco in buone condizioni.
Spettatori: 7.851. Ammoniti: Lepore, Cosenza, Costa Ferreira (L), Carriero, D’Anna (C). Espulsi: nessuno. Recupero: 3’pt, 4’st.
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