di Pierluigi Pinto | 28 Ottobre 2018
Negli anni passati, abbiamo assistito su questo stesso campo, a due disfatte del Lecce. Chi può dimenticare la partita di ritorno della semifinale play-off persa 2 a 1, con le relative lacrime della squadra e, ahimè, del sottoscritto, o la cocente sconfitta per 3 a 0 con i contestatissimi sorrisi di Padalino, allora mister del Lecce, che effettivamente risultarono decisivi per il suo esonero. Momenti di tristezza giallorossa, condita in varie salse ma sempre con lo spiacevole gusto e sapore di una delusione immensa.
Ieri no, non poteva andare così, non poteva trasformarsi in un ennesima sconfitta, una giornata di sport così bella. Tanti bambini sugli spalti, uno stadio meraviglioso, dove il calcio si può gustare in maniera esemplare, il sole del sud che riscaldava quello splendido spettacolo, e due tifoserie veraci che amano i loro colori, e soprattutto le squadre che li rappresentano.
Perchè ieri è stato davvero tutto bello, con il Lecce passato sotto di due gol, che riusciva poi con Mancosu e La Mantia a raddrizzare il risultato, e sfiorando addirittura il gol vittoria, ma forse sarebbe stato troppo.
Due squadre che tecnicamente si equivalgono, si affrontano allo Zaccheria a viso aperto, lì dove il maestro Zeman, padre del bel gioco, ha mosso i primi passi, per poi proseguire negli anni a regalare spettacolo calcistico, Lecce in primis.
Il Lecce con Mancosu e Petriccione su tutti detta legge a centrocampo, con il motorino Arrigoni sempre pronto a mordere le caviglie degli avversari. Dall’altra parte Agnelli, l’eterno, ma anche Mazzeo e Galano, regalano bel gioco, almeno fin quando la condizione atletica li aiuta, poi all’improvviso l’uragano Lecce reagisce e affonda per due volte, regalando il pareggio ai numerosi tifosi leccesi presenti sugli spalti.
Si conclude con lo stato d’animo diverso per le due squadre, i foggiani rimproverano lo scarso impegno dei propri beniamini, a mio avviso ingiustamente, perchè hanno dato tutto, mentre i giallorossi intonano la famosa canzone “Mieru, Pezzetti e Cazzotti”, e i leccesi in mezzo al campo che saltellano di gioia. Il calcio è bello anche per questo, quando lo puoi vivere con la passione che tutti accomuna, quello per l’amore per la propria squadra.
Il tabellino della partita
FOGGIA-LECCE 2-2
RETI: 45′ Deli (F), 52′ Tonucci (F), 55′ Mancosu (L), 74′ La Mantia (L)
FOGGIA: Bizzarri; Tonucci (75′ Boldor), Martinelli, Ranieri (68′ Loiacono); Gerbo, Agnelli (65′ Busellato), Carraro, Deli, Kragl; Galano, Mazzeo. A disp: Nobbert, Iemmello, Zambelli, Cicerelli, Chiaretti, Rubin, Rizzo, Ramè, Gori. Allenatore: Grassadonia.
LECCE: Vigorito; Lepore (77′ Venuti), Meccariello, Marino, Calderoni; Petriccione, Arrigoni, Scavone (68′ Palombi); Mancosu; La Mantia (85′ Tabanelli), Pettinari. A disp: Bleve, Di Matteo, Cosenza, Torromino, Haye, Dubickas, Tsonev, Fiamozzi, Armellino. Allenatore: Liverani.
ARBITRO: Gianluca Aureliano di Bologna (Vecchi-Baccini; IV Di Martino).
NOTE: Pomeriggio caldo e soleggiato, temperatura 25°, terreno di gioco in ottime condizioni. Ammoniti: Busellato (F). Recupero: 1’pt, 4’st.
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