di Tiziana Marcucci | 15 Luglio 2022
“Carissimi, ho da raccontarvi una storia che ha qualcosa di starordinario e di
miracoloso”, così comincia il comunicato di Don Cosimo Zecca , il parroco di
Guagnano che, con lo stile di ampia e serena condivisione che lo caratterizza, ha
voluto informare i suoi parrocchiani della straordinaria esperienza nella quale si è
imbattuto, di cui riportiamo il suo personale racconto.
“ Da tempo avevo il forte desiderio di realizzare un’edicola mariana nel giardino
parrocchiale dove si trovano gli ambienti del catechismo. Un desiderio che mi ha
accompagnato per tutto il mese di maggio. Così ieri con alcuni operai sono iniziati i
lavori per rimuovere una vecchia aiuola, detriti, erbacce e altro materiale depositato
negli spazi in fondo al giardino. Nel rimuovere il terreno dell’aiuola, il piccone
dell’operaio, a un certo punto, colpisce qualcosa di metallico. Viene rimossa la terra
e viene fuori una cassa metallica, corrosa in più punti. Così viene spostata, portata
sul pavimento asciutto e aperta. All’interno ci sono fogli inumiditi e consumati dal
tempo, ma chiaramente leggibili nelle parti integre: Regio Esercito italiano. Sul
fondo, degli oggetti color arancio , tutti incrostati di terra. Dopo un’attenta
osservazione ci si rende conto che si tratta di ordigni esplosivi, delle bombe a mano
in uso all’esercito italiano durante la Seconda Guerra mondiale. Prontamente avviso
il comandante della Polizia locale e il maresciallo dei Carabinieri, i quali effettuano
un sopralluogo e chiamano a loro volta gli artificieri di Lecce. Alle ore 11:00 viene
l’artificiere che constata che si tratta comunque di ordigni bellici pericolosi. La
Prefettura intanto manda gli artificieri da Foggia, che giungono a Guagnano per le
15:30. Le 6 bombe vengono prese e portate in una cava a Trepuzzi per farle
esplodere. Al ritorno, gli artificieri mi raccontano che l’esplosione è stata violenta
con una colonna di fumo di oltre 30 metri. Ora questa cassa metallica è stata
ritrovata nel punto esatto in cui si era pensato di mettere la statua della Madonna .
E’ stato un vero miracolo che in 70 anni sepolte sotto terra non siano esplose. E’
stato un miracolo che il piccone si sia fermato a pochi centimetri dalle calotte delle
bombe. Un miracolo che non siano esplose nel movimento. Da Maggio ho sentito di
eseguire questo lavoro quasi che la Madonna volesse aiutarci a dissotterrare quegli
ordigni pericolosi che potevano fare una strage. Anche io mi sento un miracolato
insieme ai tre operai per quello che è accaduto oggi.. Sono segni straordinari della
presenza di Dio. Ringrazio gli artificieri di Foggia e Lecce per il loro intervento e le
autorità locali. Ma il ringraziamento più grande per lo scampato pericolo va a
Maria. Se sono io a raccontare questa storia è perché Lei ha protetto tutti noi. Ora i
lavori proseguiranno e nel punto esatto del ritrovamento degli ordigni ci sarà un
simbolo di Pace: Maria. Dove l’uomo ha nascosto un seme di guerra e di morte, ora
ci sarà un segno di speranza e sarà intitolato a Maria Regina della Pace. Domenica 17
Luglio alle ore 19:30 celebrerò una Santa Messa di ringraziamento e sarà esposta la
cassetta che conteneva i sei ordigni che gli artificieri mi hanno gentilmente lasciato a
testimonianza di quanto oggi è accaduto”, Don Cosimo.
Nel particolare momento storico che stiamo vivendo, in cui la guerra è purtroppo
una realtà terribile che attanaglia i nostri vicini Ucraini, e che rappresenta una
minaccia quasi tangibile per tutti, una vicenda come quella che ha voluto
condividere Don Cosimo non può che leggersi come buon auspicio che quei “semi di
guerra e di morte” possano trasformarsi in germogli di speranza, in un mondo nel
quale la Pace regni ovunque e per chiunque.
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